venerdì 15 febbraio 2013

La bella gioventù


Desidero ringraziare tutti i ragazzi delle classi 3D, 4D, 5D, 3C e 4C del Liceo Scientifico "XXV Aprile" di Pontedera per la bella esperienza vissuta per due mesi con loro, non solo dal punto di vista professionale, ma anche, e certo non secondariamente, umano. Nel tempo passato insieme, nonostante le inevitabili difficoltà, incazzature, incomprensioni, tristezze che sempre accompagnano il mestiere di insegnante, come quello di studente, ho trovato un sacco di gioia, di energie positive e di entusiasmo per la vita e non solo per la scuola. Insomma, non solo dei bravi studenti, ma soprattutto delle brave persone. E' stata un'emozione inaspettata sentirmi dire negli ultimi giorni del mio lavoro a scuola frasi come "Professore, ci mancherà". Devo dire che non me lo aspettavo. Abituato al cinismo e all'indifferenza del mondo adulto, soprattutto di quello del lavoro, in cui vieni considerato solo un numero da sostituire con un altro e in cui, mai, dico mai, in 24 anni di lavoro e di lavori, ho sentito alla scadenza del contratto qualcuno che si sentisse in dovere di pronunciare almeno un "grazie", ho sperimentato la sorpresa di incontrare ancora degli esseri umani in carne ed ossa e non solo delle stanche e vuote maschere di circostanza. Mi auguro che tutta quella contagiosa energia positiva, quella gioiosa e laboriosa umanità che ho visto nei vostri occhi curiosi, nelle vostre fertili menti e nei vostri cuori puliti possa illuminare la vostra vita anche quando gli inevitabili orrori e le eterne stupidità della vita adulta vi chiederanno di buttare a mare tutto ciò che di bello avete coltivato nella vostra adolescenza. Colgo l'occasione per salutare anche i ragazzi del Liceo Buonarroti di Pisa con cui ho lavorato fra ottobre e novembre e che la dinamica del mio licenziamento (licenziamento immediato comunicatomi per telefono durante il mio giorno libero) e l'ottusa stupidità dell'istituzione nelle sue varie articolazioni umane mi ha impedito di rivedere. Anche tutti voi mi mancherete e porterò nel mio cuore e nei miei ricordi molti dei momenti vissuti insieme parlando di cose così "inutili" come storia e filosofia o magari "solo" della vita. La malinconia in certi momenti è inevitabile, ma la gioia di avervi conosciuto è molto maggiore. Come diceva il grande poeta Fabrizio De Andrè in una sua canzone: "E' meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati". Buona fortuna a tutti.