venerdì 18 dicembre 2015

A proposito dello speciale di Balkania sulla musica ungherese, vale la pena di spendere qualche parola sul rock ungherese. Esso fa la sua comparsa in Ungheria all'inizio degli anni '60, contemporaneamente alla sua espansione nell'Europa occidentale sull'onda della febbre di cambiamento che attraversa il mondo giovanile. Nascono quindi anche in Ungheria i primi gruppi musicali che propongono le nuove tendenze musicali al pubblico giovanile ungherese, band come Iliés, Metro e Omega.
Ma in Ungheria il rock non ha vita facile perchè il rock, dopo un primo momento di tolleranza, è disapprovato dalle autorità comuniste che censurano questi gruppi negli anni '70. A queste band viene spesso impedito di registrare dischi, così che alcuni, come gli Omega, emigrano in Germania dove ottengono un grande successo. Ma molti non demordono e alcuni membri delle band citate formano addirittura un supergruppo, i Locomotiv GT, che ottengono un successo clamoroso.
Nonostante queste difficoltà, il rock ungherese si è sviluppato parallelamente a quello occidentale, di cui ha seguito l'evoluzione, dal rock psichedelico al pop, dalla disco music al progressive, dal folk rock all'hard rock, dal punk al rap, dalla new wave al reggae.
Anche oggi la scena rock ungherese è ricchissima di gruppi e talenti come Kispál és a Borz, Vad Fruttik, Quimby, Heaven Street Seven, Holt Költők Társasága, Ivan & The Parazol, Zorán, di cui trovate alcuni brani all'interno della selezione proposta da Balkania, e l'annuale festival musicale di Sziget, l'isola posta al centro del Danubio a Budapest, nato nel 1993 da un'idea dell'artista ungherese Péter Sziámi Müller, è attualmente una delle manifestazioni musicali più importanti d'Europa.

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